Non è un film, accade davvero! 😮🎥 Una fuga di informazioni rivela che il Federal Bureau of Investigation (FBI), con le giuste motivazioni, può ottenere l’accesso alle informazioni contenute nelle nostre App di messaggistica. 🕵🏻🔍
Ecco la tabella delle APP che fornirebbero il maggior numero di informazioni al governo
Dal documento si vede che alcune App offrono più informazioni rispetto ad altre. Ad esempio WhatsApp è, insieme a iMessage e Line, l’App che fornisce il maggior numero di informazioni riguardo ai propri utenti. In presenza di un mandato di perquisizione può infatti fornire persino l’accesso ai contatti della rubrica! 😱😱
Quali sono invece le App meno controllate?
Tra le App meno “permissive” ci sarebbero invece Telegram e Signal, le quali non concedono l’accesso al contenuto dei messaggi o alle informazioni private degli utenti indagati.
Le sole informazioni che rendono disponibili in caso di mandato di perquisizione sono gli indirizzi IP, oppure info riguardo gli orari e i giorni in cui un utente ha effettuato l’accesso sulla piattaforma. 🤐🤐
Ci sarebbe da chiedersi: ma allora a cosa serve la crittografia end-to-end?
La famosa “crittografia end-to-end” era stata pensata apposta per proteggere le informazioni degli utenti, ma non nei modi che immaginavamo.
La crittografia end-to-end protegge gli utenti da eventuali occhi indiscreti, ma non in caso di richiesta da parte di un’agenzia governativa come l’FBI o, perché no, i servizi segreti italiani! 🚓🚓